
Prestito inpdap per ristrutturazione: come richiederlo, tempi e importo massimo
L’Istituto Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica non esiste più dal 2011: da quell’anno tutte le sue funzioni sono passate all’Inps. Tra queste funzioni c’è l’erogazione di finanziamenti a favore degli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Vediamo come richiedere il prestito Inpdap per ristrutturazione, quali sono i suoi tempi di erogazione e qual è l’importo massimo che si può ottenere.
Requisiti e documentazione per ottenere il prestito Inpdap per ristrutturazione
Oltre ai piccoli prestiti (con cui si possono ottenere importi pari fino a quattro mensilità di stipendio o di pensione da restituire in massimo quattro anni), l’Inps eroga a favore dei dipendenti pubblici (con contratto a tempo indeterminato e con almeno quattro anni di anzianità di servizio e quattro anni di contribuzione) e dei pensionati iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali i cosiddetti prestiti Inpdap pluriennali. Questi possono essere richiesti solo per far fronte a determinate necessità personali o familiari documentate. Il prestito Inpdap per ristrutturazione è uno dei finanziamenti previsti dal regolamento: si possono ottenere fino a 30.000 euro da restituire in cinque anni per la manutenzione ordinaria per la casa di residenza, ma in questo articolo punteremo i riflettori sul prestito decennale concesso per la manutenzione straordinaria, il restauro e risanamento conservativo o la ristrutturazione edilizia della casa in proprietà o nuda proprietà.
Con questo prestito Inpdap per ristrutturazione è possibile ottenere fino a 100.000 euro da restituire in dieci anni; per poterne beneficiare è necessario allegare alla richiesta di finanziamento un lungo elenco di documenti: servono infatti il documento da cui risulti la proprietà o la nuda proprietà, la dichiarazione del direttore dei lavori che afferma che i lavori sono in corso, il computo metrico estimativo, la segnalazione certificata di inizio attività, la denuncia di inizio lavori oppure il permesso di costruire (se richiesti), l’autocertificazione dello stato di famiglia e le copie autenticate delle fatture di spesa che vengono sostenuti per i lavori o i materiali che sono pari ad almeno il 10% del costo complessivo preventivato. Inoltre bisogna fornire l’autocertificazione con cui si attesta che la casa è l’unica casa di proprietà del nucleo familiare per cui rappresenta e rappresenterà la residenza per l’iscritto e la sua famiglia.
Importo massimo del finanziamento e come richiederlo
Abbiamo detto che l’importo massimo può arrivare fino a 100.000 euro, ma in ogni modo non si possono ottenere somme superiori alle spese preventivate e la rata mensile non può essere superiore ad un quinto dello stipendio o della pensione. Sull’importo lordo del finanziamento gravano un tasso di interesse nominale annuo pari al 3,5%, un’aliquota per le spese di amministrazione pari allo 0,5% ed un premio compensativo per i rischi dell’operazione, il cui ammontare varia in base alla durata del prestito e all’età del beneficiario alla scadenza. La domanda (insieme agli altri documenti richiesti e ad un certificato di sana e robusta costituzione fisica) va presentata entro un anno dal verificarsi dell’evento o dalla relativa documentazione di spesa; la richiesta va inoltrata online: gli iscritti in servizio devono presentare la loro domanda di prestito Inpdap per ristrutturazione alla loro amministrazione di appartenenza (che poi la trasmette telematicamente all’Inps), mentre i pensionati possono sfruttare i servizi del portale Inps, chiamare il contact center al numero 803 164 oppure farsi aiutare da eti di patronato ed intermediari dell’istituto previdenziale.